Un piano organico per i trasporti

21 Lug
21 Luglio 2015

Dall’inserto Eventi de Il Sole 24 Ore di Lunedì 20 luglio ’15

“Contro i rischi dell’unbundling, politiche e regole chiare”

Il punto di vista del presidente di Federtrasporto Alberto Brandani

Eventi, il Sole 24 Ore, 20 luglio '15Le Fs, recentemente, hanno messo sui binari il Frecciarossa 1000, un ritrovato di tecnologia, che ammissione dell’a.d. Del Gruppo, Elia, “non sarebbe realtà senza un intenso lavoro di coordinamento tra le varie società del Gruppo”.
Queste sinergie benefiche potrebbero essere messe a rischio con unbundling, ovverosia la completa separazione fra i gestori delle infrastrutture nazionali e le imprese ferroviarie prevista nella bozza del IV Pacchetto Ferroviario: “Si tratta -dice Alberto Brandani, presidente di Federtrasporto- di una divisione non necessaria: le società del Gruppo Fs operano già con una separazione contabile, gestionale e funzionale, con diversi step di controllo dei bilanci, dai cda ai collegi dei sindaci, dalle società di revisione ai ministeri, fino alla Corte dei Conti: non possiamo permetterci, come Paese, di ridurre la spinta all’innovazione ferroviaria. Siamo gli unici al mondo a ospitare sulla rete Av un operatore privato (fattore senz’altro positivo): la Francia, che aveva diviso la Sncf in varie società indipendenti nel 1997, proprio quest’anno è tornata sui propri passi, riunendole sotto un’unica holding, al fine di aumentare l’efficienza e ridurre i costi”.
Dalla strada ferrata, al trasporto su gomma e logistica, dove la richiesta è quella di un piano organico fatto di politiche e regole chiare, uniformi e non discriminatorie, con soluzioni innovative per cogliere le opportunità offerte dalla favorevole congiuntura e consentire alle imprese italiane di recuperare quote di mercato, con vantaggi per l’intera economia italiana: “A livello nazionale -argomenta Brandani- servono misure a sostegno degli investimenti che ancora tardano a concretizzarsi creando alle aziende difficoltà di programmazione, bloccando gli acquisti di nuovi veicoli a danno di tutto il nostro sistema economico e produttivo. A livello internazionale, invece, va fronteggiato il fenomeno del dumping sociale, istituito il doppio registro per gli autisti impiegati nei trasporti internazionali, fermata l’ulteriore liberalizzazione del cabotaggio stradale, sancita l’uscita dell’Italia dalla Cemt e ridotti i contingenti bilaterali con i Paesi non-Ue”.

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