Archive for category: Cinema e spettacoli

Chi ha paura delle belle ragazze di Miss Italia?

03 Set
3 Settembre 2019

Miss Italia è sempre stata per l’italiano medio un concorso di bellezza abbinato allo stile, all’eleganza e ad una grande opportunità per le concorrenti. Concorrenti che come ormai tutti sanno sono colte, emancipate e consapevoli che la beltà loro concessa dal buon Dio da sola non basta. Ma dall’antica Grecia di Platone alle veneri del Botticelli perché negare che la bellezza senza tempo affascina l’uomo? Come in un immaginario fotomontaggio ci scorrono davanti agli occhi le immagini della intrigante Bosè, della sensuale Mangano, della travolgente Loren, della indecifrabile Cucinotta, della magnetica Colombari.

Belle da togliere il fiato ma non solo belle. E con questo sentimento di amarcord per una trasmissione che è una sorta di Sanremo della bellezza che mi sono prima meravigliato e poi sorriso mestamente di come maitre a penser o presunti tali abbiano voluto vedere servaggi che non ci sono e men che mai mercificio della carne. Qualcuno ha scomodato anche i consigli di amministrazione. Forse non avendo dimestichezza con le più collaudate governance del mondo occidentale secondo le quali i consigli di amministrazione debbono dettare le linee strategiche ma non è che possono, o debbano, o sappiano combattere la contro programmazione giornaliera che è una battaglia dura e all’ultimo sangue tra le grandi reti generaliste. Ed in questo senso è stato invece a mio avviso un colpo magistrale il recupero a Rai1 della messa in onda di tale spettacolo. Un archetipo dei talent show con quella classe e quello stile che nei talent show purtroppo non sempre alberga.

Non vorremmo osare troppo ma forse le concorrenti ci sembrano davvero le femministe del nuovo secolo, coscienti di tutto ciò che appunto posseggono e molto consapevoli anche degli obiettivi che si prefiggono. Molte di esse pensano o sperano di fare le giornaliste televisive ed allora se la bellezza salverà il mondo o quantomeno lo aiuterà a vivere meglio stiamo sereni. Come ha detto bene Martina Colombari, donna splendida e bellezza eternamente magnetica “Miss Italia per me è stato un trampolino di lancio, se non lo avessi fatto probabilmente avrei portato avanti l’attività dei miei genitori che avevano un ristorante”.

Godiamoci questa serata senza attribuirle significati politici o filosofici. È una trasmissione che allontana i problemi giornalieri e che ci riconcilia con la bellezza. Le concorrenti sorridano, tranquille: la bellezza non è peccato e nessuno ne ha paura.

Il Premio Letterario Brignetti e l’Isola d’Elba a TuttoChiaro

19 Lug
19 Luglio 2019

UnoMattina sul 47^ Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba – Brignetti

18 Lug
18 Luglio 2019

Ballando con le stelle: anatomia di un successo

17 Mag
17 Maggio 2018

Dopo anni ed anni di traguardi conquistati e di nuovi obiettivi mai forse come quest’anno Milly Carlucci ha incantato milioni di italiani con il suo format Ballando con le Stelle. La grazia signorile, la ferrea determinazione, la competenza assoluta e la cura maniacale dei dettagli hanno fatto sì che quest’anno più di sempre lo show ballasse non con le stelle ma vorremmo dire sopra le stelle. Vediamo i motivi:

  • la perfetta sceneggiatura che non ha lasciato spazio né alla noia né all’improvvisazione;

  • le meravigliose scenografie che hanno con dei nuovi accorgimenti aumentato a dismisura la percezione della profondità del palco;

  • gli abiti ed i protagonisti scelti per accattivarsi simpatie e antipatie, gridolini di apprezzamento e uno sbuffare di malcelata sopportazione.

Uno spettacolo pieno di donne bellissime, di uomini sensuali, di brutte simpatiche e di anziane star. Il tutto miscelato da una grande novità di quest’anno: l’uso dei social e la promozione di Ballando negli altri programmi .

Ballando con le stelle quest’anno ha attuato una politica di cross promotion senza precedenti a cominciare dall’annuncio del cast che è avvenuto in una staffetta tra programmi Rai. Milly Carlucci è andata ospite in diverse trasmissioni e in ognuna ha svelato un concorrente del cast.

Da L’eredità a I soliti Ignoti, da Porta a Porta a La vita in diretta e così via.

La promozione e la collaborazione virtuosa tra programmi Rai è proseguita con grandi risultati.

Le collaborazioni con Storie italiane, Sabato Italiano, Domenica In e La vita in diretta hanno suscitato interesse e avuto influsso positivo sul programma che quest’anno viaggia con un punto e mezzo di share in più rispetto alla precedente edizione, ma hanno anche gonfiato gli ascolti dei programmi gemellati. Si va dall’ascolto record di Storie italiane il 25 aprile con la presenza di Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro, alle curve in salita con AkashNathalie Guetta e Carolyn Smith a La vita in diretta, al grande risultato di Sabato Italiano con la presenza costante di vari elementi del cast. Bene anche Domenica In che aumenta di due punti la sua media quando diventa protagonista Ballando.

Insomma uno di quei casi in cui collaborando tra autori e produzione, facendo gioco di squadra si ottengono grandi risultati.

E attenzione signori miei perché se l’ammiraglia della Rai sfornava Ballando, Canale 5 non stava certo con le mani in mano e rilanciava il cowboy dalla voce roca, il mattatore assoluto delle reti Mediaset cioè quella Maria De Filippi che ha risposto colpo su colpo alle performance di Milly.

Ballando durava fino a mezzanotte? La De Filippi finiva all’una.

Ballando aveva sei spazi pubblicitari? Amici ne toglieva rapidamente alcuni.

Quest’anno 600.000 cuoricini a puntata e un continuo tamtam dei social ha a nostro parere spostato il verdetto del pubblico a favore della Rai. Per parte nostra, signori di una certa età, non facciamo difficoltà ad apprezzare Milly e tutto ciò che ci propone con il sorriso garbato di una signora senza età, fresca, giovane e che ci aiuta in questi tempi grigi ed un po’ calamitosi a passare qualche ora con charme e serenità.

Su Report e la responsabilità di chi fa televisione

30 Apr
30 Aprile 2017

Notarelle pasquali (2)

La trasmissione Report ha provocato confusione e paure inutili in molti cittadini a proposito dell’indispensabile uso dei vaccini. Il direttore con onestà intellettuale ha ammesso che il suo intento non era quello e che lui “vaccina i suoi figli”. Ma la vicenda dovrebbe far riflettere chi ha in mano uno strumento delicato come la televisione su quale danno si possa compiere maneggiando senz’altro involontariamente le paure ed i timori della gente. Siamo sicuri che anche a Report avranno riflettuto.

L’eterna giovinezza… di Milly e del suo lavoro

17 Feb
17 Febbraio 2016

Ballando con le stelle

Domani Porta a Porta celebrerà i suoi 20 anni e tra i primi ospiti di quel lontano ’96 vi era Milly Carlucci. Bella, colta e radiosa. Viene da chiedersi quale sia il segreto di questa eterna freschezza. Certamente influiscono la serenità degli equilibri familiari e una vita morigerata (alimentazione perfetta e la sera a letto presto). Però il vero segreto consiste nella continua capacità di fare il suo lavoro, rinnovandone gli entusiasmi, le atmosfere, i colori ed i protagonisti.
Solo così si spiega il rapporto d’amore che dura ormai da anni fra Milly, gli italiani ed il ballo in tv.
Era il 2004 quando Milly Carlucci irruppe negli uffici della società di produzione Ballandi dicendo di aver visto sulla BBC inglese un programma meraviglioso: “Strictly come dancing”.
Era il periodo in cui in tv il ballo e i balletti erano visti più o meno come il demonio, una sorta di intermezzo pubblicitario, come una pausa nel vero spettacolo, fatto spesso di comici e canzoni.
Imperversavano Fiorello e Panariello, Morandi e Celentano, “one man show”, dove il ballo al massimo era ridotto a ruolo di stacchetto.
Così l’idea non è che piacque molto, ma il generale Carlucci, come la chiamano nei corridoi di mamma Rai per il suo spirito battagliero, ha cominciato a stalkerizzare chiunque gli capitasse a tiro e alla fine l’allora direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce cedette al forcing della bionda conduttrice.
Quattro puntate da effettuarsi a gennaio 2005.
“Ma vedrai che lo chiuderanno dopo due puntate”, si vociferava nei mitologici corridoi, “… capirai il Sabato su Canale 5 c’è il Bagaglino!”.
E invece il programma danzerino della Carlucci ottenne un successo straordinario e le puntate divennero otto. “Ballando con le stelle” ha dato il via alla formatizzazione del programma che, non a caso, nel resto del mondo usa la traduzione del titolo italiano, negli Stai Uniti per esempio “Dancing with the stars”.
L’anno successivo, forte dell’ingaggio di Maradona e del consolidamento dell’affetto del pubblico, “Ballando con le stelle” prevalse largamente contro “C’è posta per te” di Maria De Filippi. Da lì in poi tante edizioni con tante stelle da Naomi Campbell e Emanuele Filiberto, da Bobo Vieri a Anna Oxa.
Un po’ come la settimana enigmistica il programma ha vantato nel tempo diversi modesti tentativi di imitazione quali “Let’s dance” con la De Filippi, “Baila” con Barbara D’Urso e “La Pista”con Flavio Insinna.
Milly è pronta a tornare in pista Sabato 20 Febbraio, su Rai 1. A riaccendere la febbre del sabato sera ci saranno Rita Pavone e Lando Buzzanca, Pierre Cosso e Asia Argento, Salvo Sottile e Enrico Papi, Platinette e Margareth Madè, la campionessa down Nicole Orlando e il divo del Segreto Iago Garcia. E poi un tris di belli, i semisconosciuti Daniel Nilsson, Michele Morrone e Luca Sguazzini. Anche noi telespettatori stiamo scaldando i motori!

I dubbi amletici dell’Auditel

16 Ott
16 Ottobre 2015

Auditel

Di Alberto Brandani, da Formiche.net

Come evidenziato dal Corriere della Sera è stata violata la segretezza e l’anonimato delle famiglie Auditel, presupposto fondamentale per l’attendibilità dei dati. Tutto questo ha fatto emergere le tante incongruenze del sistema, ritenuta a torto una religione monoteista. Le famiglie Auditel sono poco più di 5mila, ma vengono prese in considerazione più o meno la metà alla volta.
L’Auditel è basato su un sistema macchinoso che alla luce delle nuove tecnologie appare anacronistico e obsoleto. La famiglia sorteggiata deve accettare di far allestire un apparecchio dentro casa e deve indicare ogni volta il numero di persone che guarda la TV, se qualcuno si assenta, va in bagno o si alza a telefonare lo deve indicare. Può accadere che accenda la TV e non il meter e viceversa. Troppo margine di possibile errore. La patata è davvero bollente “non una falla da poco, 4.000 famiglie su 5.700 a blocchi da mille. In pratica ogni famiglia ha avuto contezza degli indirizzi email di altri 999” (cfr. Sole24Ore di mercoledì 14 ottobre 2015). Allora alla luce di queste riflessioni i target predisposti sono ancora attendibili? I tanti canali rendono davvero complicato il conteggio.
L’impressione è che l’Auditel ci racconti un’Italia peggiore di quella che in realtà è inseguendo la pancia del Paese. Spesso dai sondaggi emerge un’Italia che poi infatti smentiscono almeno nelle proporzioni. Come avviene nelle votazioni elettorali.
Il Corriere ha intervistato una famiglia Auditel che ha denunciato diverse irregolarità. In passato lo stesso lo fecero Repubblica ed altri giornali. La stessa famiglia aveva già rifiutato alcuni anni fa, ma è stata nuovamente sorteggiata.
L’impressione è che lo status quo convenga a chi detiene potere e risorse economiche privilegiando logiche esclusivamente commerciali.
Il fatto che il campione possa essere indirizzato e drogato all’origine e che gli stessi ascoltatori Auditel possano essere influenzati appare molto più di un’ipotesi. Una macchina che genera miliardi potrebbe indurre in tentazione?
Si arriva dunque al problema dei problemi, sospendere o no l’Auditel in attesa di una riforma seria che tenga conto dei tanti cambiamenti in atto? Ne gioverebbe anche la qualità del servizio pubblico. D’altro canto è anche vero che uno stop alla rilevazione e alla pubblicazione dei dati bloccherebbe anche il cosiddetto meccanismo del post che è una formula contrattuale tra inserzionisti e broadcaster che funziona così: ti vendo avendo una base contrattuale ipotetica di audience e successivamente ricalibro il quantum pagato alla effettiva rilevazione.
Ma su tutto questo emerge poi un’osservazione di metodo. Il presidente e lo stesso direttore generale sono in carica dalla nascita di Auditel (31 anni, 1984). Dal 1984 sono cambiati 3 Papi (Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI, Papa Francesco), in Italia numerosi Presidenti del Consiglio (circa 9),  in America numerosi Presidenti. In Auditel sempre Malgara e Pancini.
Famiglie, operatori e uomini dello spettacolo sostengono che andrebbe rilevato direttamente su quale programma sia sintonizzato il televisore. Noi poniamo solo un problema in uno spirito costruttivo nei confronti sia di Auditel che di Agcom.
La legge istitutiva pone l’Auditel sotto il controllo di Agcom che ne ha anche l’onere della rilevazione. La domanda è: perché non si occupa Agcom di effettuare direttamente la rilevazione e la relativa pubblicazione?
Come diceva Pasolini. Io so, ma non ho le prove.
Noi invece non siamo Pasolini e vorremmo come utenti normali semplicemente essere rassicurati. Scrivevamo questo cose qualche anno fa sul Riformista e la risposta fu… un silenzio tombale.