Un’isola silente
Il tempo che la motonave impiega da Piombino all’isola è di circa 60 minuti ma lo stato d’animo del viaggiatore è diverso: di sollievo e serenità quando si comincia ad intravedere la sagoma di Cavo prima propaggine elbana fino a quando il rosa stanco delle case di Portoferraio stinge nelle acque del porto mentre alla sinistra del viaggiatore stupito e intontito da tanta bellezza appare arcigno e serrato, lassù in alto, il Volterraio. “ Vado all’isola”, dice tutta la gente. Oppure, con mestizia: “Vado in continente”.
Ero stato introdotto all’amore per l’Elba dalla famiglia di mia moglie, elbana doc e nata allo Schiopparello; questo avveniva tanti anni orsono. Ne ero stato subito affascinato per il senso di profonda pace, per la quiete stagnante e la privacy assoluta. Ho amato l’Elba in tutte le sue stagioni e, anche se d’estate viene in parte divorata da viaggiatori frettolosi, i frequentatori delle Ghiaie con i suoi ritmi da primo Novecento e con trasparenze del mare che nulla hanno da invidiare a quelle di Rangiroa sanno che ogni spicchio dell’isola ha un suo sapore particolare.
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