Author Archive for: Alberto Brandani

A Portoferraio la mostra di Italo Bolano

23 Lug
23 Luglio 2015

L’inaugurazione si terrĂ  Sabato 25 luglio alle h.19 presso il Centro Espostivo Telemaco Signorini. Durante l’inaugurazione in Prof. Brandani presenterĂ  il nuovo libro “Bolano l’enigma della pittura” di Marisa Vescovo Ed. Skira.

Locandina Mostra Italo Bolano

Stasera a Viterbo con Massimo Onofri per “Passaggio in Sardegna”

23 Lug
23 Luglio 2015

Siete tutti invitati alla presentazione del libro “Passaggio in Sardegna” di Massimo Onofri, che si terrĂ  stasera alle 20,30 al Grancaffè Schenardi di Viterbo.

Con chi vorrĂ  e potrĂ , ci vediamo stasera.

Passaggio in Sardegna

Un piano organico per i trasporti

21 Lug
21 Luglio 2015

Dall’inserto Eventi de Il Sole 24 Ore di Lunedì 20 luglio ’15

“Contro i rischi dell’unbundling, politiche e regole chiare”

Il punto di vista del presidente di Federtrasporto Alberto Brandani

Eventi, il Sole 24 Ore, 20 luglio '15Le Fs, recentemente, hanno messo sui binari il Frecciarossa 1000, un ritrovato di tecnologia, che ammissione dell’a.d. Del Gruppo, Elia, “non sarebbe realtĂ  senza un intenso lavoro di coordinamento tra le varie societĂ  del Gruppo”.
Queste sinergie benefiche potrebbero essere messe a rischio con unbundling, ovverosia la completa separazione fra i gestori delle infrastrutture nazionali e le imprese ferroviarie prevista nella bozza del IV Pacchetto Ferroviario: “Si tratta -dice Alberto Brandani, presidente di Federtrasporto- di una divisione non necessaria: le societĂ  del Gruppo Fs operano giĂ  con una separazione contabile, gestionale e funzionale, con diversi step di controllo dei bilanci, dai cda ai collegi dei sindaci, dalle societĂ  di revisione ai ministeri, fino alla Corte dei Conti: non possiamo permetterci, come Paese, di ridurre la spinta all’innovazione ferroviaria. Siamo gli unici al mondo a ospitare sulla rete Av un operatore privato (fattore senz’altro positivo): la Francia, che aveva diviso la Sncf in varie societĂ  indipendenti nel 1997, proprio quest’anno è tornata sui propri passi, riunendole sotto un’unica holding, al fine di aumentare l’efficienza e ridurre i costi”.
Dalla strada ferrata, al trasporto su gomma e logistica, dove la richiesta è quella di un piano organico fatto di politiche e regole chiare, uniformi e non discriminatorie, con soluzioni innovative per cogliere le opportunitĂ  offerte dalla favorevole congiuntura e consentire alle imprese italiane di recuperare quote di mercato, con vantaggi per l’intera economia italiana: “A livello nazionale -argomenta Brandani- servono misure a sostegno degli investimenti che ancora tardano a concretizzarsi creando alle aziende difficoltĂ  di programmazione, bloccando gli acquisti di nuovi veicoli a danno di tutto il nostro sistema economico e produttivo. A livello internazionale, invece, va fronteggiato il fenomeno del dumping sociale, istituito il doppio registro per gli autisti impiegati nei trasporti internazionali, fermata l’ulteriore liberalizzazione del cabotaggio stradale, sancita l’uscita dell’Italia dalla Cemt e ridotti i contingenti bilaterali con i Paesi non-Ue”.

Abbiamo uno dei piĂą importanti manager europei? Perfetto, cambiamolo. Succede al Salone del libro di Torino.

17 Lug
17 Luglio 2015
Il presidente della Fondazione per il libro, Rolando Picchioni, e il direttore del Salone Ernesto Ferrero

Il presidente della Fondazione per il libro, Rolando Picchioni, e il direttore del Salone Ernesto Ferrero

Tanti anni fa nella colta ed austera Torino Ernesto Ferrero iniziava insieme a Picchioni quella lunga traversata umana professionale e quasi miracolosa che ha portato il Salone del libro di Torino ad essere la seconda realtà europea in questo difficile mercato. Ogni anno al lingotto in cinque giorni arrivano 300.000 visitatori,  migliaia di scrittori, centinaia di editori. Un magma incandescente dove tutto si tiene e dove tutto viene forgiato dalla mano ferma e sapiente del Direttore.
Un manager editoriale coi fiocchi Ferrero: tiene le briglie del Salone senza urlare ma con la fermezza che gli deriva da una indiscussa ed indiscutibile autorevolezza. Merce rara ai giorni nostri che il volgo e l’inclito spesso confondono con l’autorità. L’autorevolezza di Ferrero coincide con la sua pazienza, con la sua educazione, con la sua ostinazione e alla fine tutto sapientemente si amalgama, i lettori con gli autori, le case piccole con le grandi, i bambini ed i ragazzi con gli specialisti di discipline difficoltose.
Si può dire che un Paese senza politica è come una casa senza libri: gli manca l’anima. Ferrero cerca di lenire le cure giornaliere del nostro vivere con le buone letture, con l’odore della carta stampata, con il piacere di educare alla lettura.
Tutto bene dunque? Non proprio perché una mattina le autorità preposte decidono che Ferrero è alla fin fine da rottamare. Lo sconcerto è grande tra gli addetti ai lavori ma tant’è: alea iacta est, a settembre Ferrero sarà accantonato.
La cosa grottesca però è che, stando ai soliti bene informati, sembrerebbe che le due signore preposte al ruolo di Presidente della Fondazione e di Direttore del Salone, stiano già litigando sulle rispettive competenze prima ancora di montare in sella.
A Chiamparino e Fassino, persone serie, specchiate ed equilibrate vorremmo chiedere: non sarebbe stato meglio un bel bando internazionale come si fa per i grandi musei e come peraltro anche a Torino ha fatto il Museo Egizio e far accompagnare per qualche periodo di tempo il nuovo manager al grande vecchio Ferrero?
Non siamo per natura guastatori anzi è proprio il caso di dirlo alla luce di questo evento laudatores temporis acti.

A Marco Missiroli, con “Atti osceni in luogo privato”, va il Premio letterario Elba

15 Lug
15 Luglio 2015

A cura del Prof. Alberto Brandani


ATTI OSCENI IN LUOGO PRIVATO (Feltrinelli, 249 pagine, 16€) di Marco Missiroli è il vincitore della 43° edizione del Premio Internazionale di letteratura Isola d’Elba – Brignetti.

Romanzo di formazione sentimentale ed erotica il libro racconta l’educazione di Libero. E’ un inno d’amore all’eros e ai romanzi da leggere che sono infatti, insieme alla bibliotecaria Marie, il grande cuore del romanzo, il ponte che lega lettori e protagonisti. Una educazione sentimentale all’apparenza disordinata, in realtà molto lineare, prima la splendida Lunette e poi Anna la moglie. Nel mezzo una bulimia di sentimenti, un romanzo che ha dei films di Truffaut la struggente malinconia. Il filo rosso che lega tutto è l’eros e l’amore per i libri che rendono la vita lieve e più completa.
Il protagonista sembra staccarsi dalla propria famiglia e lentamente ci accorgiamo che Libero è stato sempre legato sia al padre che alla madre anche se la sua stella resta sempre la bibliotecaria Marie.
“I libri spostavano la mia gravità e avevano iniziato a mettermi al mondo”
Una summa di letture meravigliose, con l’uso delicato della lingua francese, nei momenti di forte tensione erotica, amorosa ed affettiva.
Non vi è solo una malinconia struggente perché le visite al cimitero al padre e la morte elegante e silenziosa della madre si coniugano con la gioia serena di Anna e della nascita di un figlio.
Libero è ormai grande – dichiara Alberto Brandani, Presidente della Giuria Letteraria del Brignetti – lo attendono le riflessioni di una maturitĂ  piena mai disgiunta dalla passione amorosa, dalla passione libraria, dai film con gli indiani e dalle amarezze che un’esistenza, anche felice, sempre presenta.

 

La platea della serata conclusiva del Premio letterario. Gli oltre 250 intervenuti hanno seguito la serata con grande interesse.

La platea della serata conclusiva del Premio letterario. Gli oltre 250 intervenuti hanno seguito la serata con grande interesse.

Missiroli con “Atti osceni in luoghi privati” vince il Premio Letterario Elba – Raffaello Brignetti

14 Lug
14 Luglio 2015

Le motivazioni della Giuria: 

Con il romanzo “Atti osceni in luogo privato” edito da Feltrinelli Marco Missiroli si aggiudica la 43^ edizione del Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba – R. Brignetti.

Di seguito la motivazione con la quale la Giuria Letteraria ha consegnato l’ambito premio:

«Tra sentimento e ragione c’era la missione primordiale: l’estinzione della verginità». Molte sono le frasi, i sintagmi, le battute fulminanti, tra solenni e ironici memento, nel romanzo di Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, una storia di educazione alla vita di un giovane italiano, Libero Marsell, le Grand Liberò, di famiglia borghese, trapiantato nella Parigi fine anni Settanta, ancora di Jean-Paul Sartre lettore di giornali sgualciti come il sogno della rivoluzione al mitico tavolo dei Deux Magots di Saint-Germain. Dalla infanzia alla giovinezza alla Adultità, e di nuovo alla Nascita. Come nella vita, c’è in questo libro, della vita mimetico e famelico, molta vita e anche molta morte, i due volti della stessa medaglia.

Un romanzo di cittĂ , che le cittĂ  le ama e le vive, Parigi, Milano, dove accadono i fatti, gli incontri, e si configurano le emozioni e i sentimenti. Una educazione sentimentale di un ragazzo italo-francese, che sente e parla nelle due lingue, che è prima di tutto un tirocinio o svezzamento sessuale – tutto passa dal corpo, e nel corpo dal suo guardiano del faro costantemente acceso, in allerta per una assidua auscultazione-decifrazione della grammatica della libido, come fondamento del linguaggio della vita – analizzato rappresentato e drammatizzato, tra sessualitĂ  minori e sessualitĂ  maggiori, le prime carpite nell’ombra delle fantasie solitarie – il vasto sovrano autonomo cangiante universo dell’onanismo – le seconde conosciute e agite piĂą o meno trionfalmente sul volgere dei vent’anni, allorchĂ© il protagonista rimane orfano di un padre, «charmant, protettivo, franco», con cui ha avuto fino a quel momento un toccante rapporto di affetto e di complicitĂ . E che forse muore di crepacuore, in solitudine, dopo la separazione dalla bellissima moglie-madre, dai forti appetiti, prima fonte del desiderio e del piacere e sorgente energetica del romanzo.

Una assoluta padronanza delle tecniche e delle procedure del racconto, un ritmo celere, un voltaggio sempre teso, un linguaggio mai prevedibile o convenzionale, lucido, schietto, leale, amaro, sempre rigenerato dalla realtà e dall’esperienza, connotano un plot di sicura resa narrativa. Sempre in progresso: «No, mon ami, tout marche».

Tutto procede, e cammina in fretta verso l’esaudimento in questo romanzo, che è a un bilancio complessivo vitalisticamente ottimista. Coltissimo per le continue relazioni intertestuali che trasformano le letture i libri gli autori a loro volta in personaggi di sostegno della storia, animando una biblioteca (c’è anche una bella e sensibile bibliotecaria Marie) con una selva mnemonica di altre storie e romanzi, dallo Straniero di Camus al Deserto di Buzzati, dai Tropici di Henry Miller all’Amante di Marguerite Duras, al Faulkner di Mentre morivo, fino al Proust di Albertine scomparsa, che però si converte in una ispirazione per l’avvenire e le nuove imprese dell’eros, traducendo la Recherche del tempo perduto in «ricerca del tempo futuro».

 

Brandani a TeleElba: “Siamo nella top 30 in Italia su circa 2mila eventi simili”

09 Lug
9 Luglio 2015