Aumento di capitale Mps, perché sarà un successo (annunciato)

28 Giu
28 Giugno 2014

italiaoggi_280614 italiaoggi_280614Di Alberto Brandani*

Chi ricorda le preoccupazioni che il sistema aveva per la proposta di aumento di capitale bocciata a gennaio (o più esattamente rinviata) si stropiccerà gli occhi per la meraviglia. L’aumento di capitale MPS (5 miliardi di euro, 10.000 miliardi delle vecchie lirette, una cifra di gran lunga superiore all’attuale capitalizzazione di Borsa) sarà un successo fulminante.

LE PREVISIONI

Lunedì ci sarà il tutto esaurito: secondo le nostre previsioni, l’inoptato non raggiungerà l’1% del capitale. Un importante e scafato analista finanziario ci ha detto sornione: “Non sottoscrive giusto chi è lontano in vacanza (anche perché chi non sottoscrive perde da 40 a 50 centesimi ad azione, ndr)”, ma tant’è: lunedì il tutto esaurito e martedì lo Stato si vedrà restituire 3 dei 4 miliardi prestati a MPS.

700 MILIONI PER IL MEF

Un affarone per il MEF:

1) ha evitato di entrare nel capitale della banca;

2) si vede restituire i suoi soldi;

3) incassa una cifra stratosferica fra interessi a vario titolo percepito dal 2013 al 30 giugno 2014: 700 milioni di euro.

DOMANDE E RISPOSTE

Come è stato possibile un credito, una fiducia così ampia del mercato nazionale e Internazionale?

1. Il piano industriale comincia ad allinearsi nei dati al budget;

2. Lo standing di Alessandro Profumo garantisce la internazionalizzazione delle relazioni;

3. La solidità professionale di Fabrizio Viola sta dando i suoi frutti.

Infatti segnali in positivo e un sostenuto e progressivo consolidamento delle basi emergono dalla situazione economica del primo trimestre 2014:

– La crescita del margine di interesse

– L’ulteriore incremento delle commissioni nette ( +10% nel trimestre)

– L’ulteriore contrazione dei costi operativi (-3,8% nel trimestre; -9,4% rispetto a marzo 2013)

– La riduzione del costo del credito e dei flussi di credito deteriorato

L’incremento di conti correnti e dei depositi vincolati, il successo nel collocamento di due emissioni obbligazionarie (per 2 miliardi di euro complessivi); l’avvio del percorso di riduzione dell’esposizione in Bce con il rimborso di 4 miliardi di euro di LTRO denotano un contesto che crede oggi nell’obiettivo di Viola: rafforzare ulteriormente e in modo stabile la situazione patrimoniale del gruppo.

I COLORI DELLA VITTORIA

Gettatisi alle spalle anni di amarezze giudiziarie, di voragini finanziarie, di incompetenze conclamate, il popolo montepaschino può tirare ora un primo sospiro di sollievo. C’è ancora molto da fare ma il percorso è bene avviato. Anche Siena attenta in queste ore solo al Palio può rasserenarsi: la Fondazione doveva fallire e invece si è salvata, la banca secondo cassandre interessate andava nazionalizzata e siamo a prendere atto dello straordinario successo di un aumento di capitale monstre; e anche se i problemi non mancano si può guardare al futuro pensando che il brand, Siena-Palio-e la più antica banca del mondo, è ancora invidiato da tutti gli specialisti di campagne pubblicitarie.

*presidente fondazione Formiche

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