Tag Archive for: La Freccia

La Freccia e il dialogo interreligioso. L’articolo sul convegno

06 Feb
6 Febbraio 2020

Un convegno sul dialogo interreligioso. Lo ha promosso La Freccia, lo scorso 15 gennaio, a Siena, nella suggestiva cornice del Santa Maria della Scala, un tempo ospedale, attivo già all’alba dell’anno Mille, oggi prestigioso polo museale. E lo ha concepito Alberto Brandani, il nostro prof che cura ogni mese questa rubrica con sensibilità e competenza e che, nel numero di ottobre scorso, ha presentato il bel romanzo di Ernesto Ferrero Francesco e il sultano, ispiratore dell’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Formiche, con il sostegno di Civita e il patrocinio del Comune di Siena. Ed è stato proprio il sindaco Luigi De Mossi a fare gli onori di casa, davanti a una platea numerosa, attenta e partecipe al dibattito. Il convegno, moderato dallo stesso Brandani, ha fatto emergere in effetti vari spunti di riflessione, disseminati negli interventi di Ernesto Ferrero, Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, e monsignor Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino. L’avventuroso viaggio di Francesco nel 1219 in Terra Santa, fino a Damietta, sotto assedio da parte dei Crociati, e il suo coraggioso incontro con il sultano, costituiscono le radici ideali di un confronto tra Cristianesimo e Islam che, sette secoli dopo, ha condotto papa Francesco ad Abu Dhabi a firmare con Ahmad Al-Tayyib, il grande imam di Al-Azhar, il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Non a caso proprio fratellanza è stata una delle parole chiave del dibattito, insieme a dialogo, che sottende però il rifiuto delle discussioni inutili, a ponti, per unire e non dividere, e a viaggio, nel senso di movimento fisico e ideale verso l’altro. Movimento che non deve arrestarsi, perché, sono le parole di papa Francesco, «o costruiremo insieme l’avvenire, o non ci sarà futuro».

Il Prof. Brandani presenta: “L’interprete”, di Annette Hess

04 Gen
4 Gennaio 2020

Pubblicato su “La Freccia”, gennaio 2020

Annette Hess, Neri Pozza, pp. 320 € 18

È una riflessione sul presente, o meglio su ciò che realmente facciamo perché il nostro vissuto sia il più vicino possibile ai nostri ideali. Spesso siamo vittime di meccanicismi, agiamo senza pensare, talvolta quando ci soffermiamo a riflettere quasi temiamo i nostri pensieri. Anche Eva, la protagonista del romanzo di Annette Hess, sempre di più, comincia a sentirsi estranea alle sue abitudini. Non riesce a trovare un confronto e neanche un conforto nella sua famiglia. Si fanno strada in lei le contraddizioni tra ciò che sente giusto e il modo in cui decide di agire.

Francoforte 1963. Eva è una giovane interprete dal polacco, in procinto di sposarsi. Nel suo lavoro traduce di solito documenti legali e commerciali.  Una sera, però, viene chiamata d’urgenza per un lavoro insolito. Siamo nell’anno del processo di Francoforte-Auschwitz, il primo procedimento  giudiziario della Germania post bellica a sensibilizzare l’opinione pubblica sui crimini nazisti. E proprio Eva, nonostante l’opposizione della famiglia e del fidanzato, accetterà di essere l’interprete di questo maxi processo contro i capi dei lager nazisti.

Da questo momento cominciano in lei i dubbi, la spasmodica curiosità per una realtà così vicina nello spazio e nel tempo, ma anche così lontana dal suo quotidiano. Il processo andrà avanti per mesi, coinvolgendola sempre di più. I racconti dei testimoni toccheranno le corde più profonde della sua anima e del sentire comune, seppure in molti sembreranno ancora diffidare di quelle parole. Quando si comincerà a parlare di camere a gas e di torture nel campo di Auschwitz, Eva dovrà fare i conti con una nuova realtà da cui resterà all’inizio schiacciata.

Annette Hess, attraverso la sua giovane interprete, riesce a sviscerare dal profondo la reazione del popolo tedesco di fronte a quanto accaduto nei campi di concentramento. L’estraneità lascia il passo allo sgomento e all’incredulità e la protagonista dovrà scontrarsi con un’amara verità, che riguarda non solo il suo Paese, ma anche la sua famiglia. Sarà per lei un rito di passaggio, da giovane timida e sottomessa qual è, questa nuova consapevolezza la farà diventare, non senza sofferenza, indipendente e determinata. La graduale presa di coscienza sarà il trampolino di lancio verso la sua emancipazione. Con coraggio Eva sceglierà di voltare le spalle alla famiglia che scopre essere stata complice consapevole e silente di questo abominio e prenderà la strada che veramente vuole percorrere.

Il processo di Francoforte, in verità, fu un processo nel processo. Da una parte il procedimento giudiziario contro gli imputati nazisti, dall’altra il processo sociale contro l’indifferenza e la negazione dell’intera nazione di fronte ai crimini efferati compiuti da quegli imputati che, all’opinione pubblica, sembravano innocui padri di famiglia e non assassini seriali autorizzati dal governo.

In questo romanzo si parla di impegno e di rinascita, ma anche di omertà, vergogna e indifferenza. E si fa luce alla generazione postbellica e a quello che il nazismo ha loro lasciato.

Un assaggio di lettura

Lo scaffale della Freccia

Il Prof. Alberto Brandani ad Achab (Tg2): “La Freccia, un’esperienza di successo”

28 Nov
28 Novembre 2019

Il Prof. Brandani presenta: “Francesco e il Sultano”, di Ernesto Ferrero

03 Ott
3 Ottobre 2019

Pubblicato su “La Freccia”, ottobre ’19

Nel giugno 1219 Francesco d’Assisi trentasettenne parte per nave alla volta dell’Oriente e si lancia in una impresa disperata insieme al fidato frate Illuminato. Raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d’Egitto. Questo il vero incipit del romanzo storico di Ernesto Ferrero Francesco e il Sultano, nelle librerie dal 24 settembre. Ma il suo autore ci ha lavorato per anni con la cura paziente di un artigiano mai contento e sempre pronto a rimettersi in discussione.

Un romanzo storico, un romanzo biografico, ma anche un romanzo corale di viandanti sempre in movimento, di eterni pellegrini agitati da una sete di assoluto, sempre in viaggio per l’Italia, l’Europa, l’Oriente.

Ma lo si può anche definire un romanzo d’avventura, di cui ha pure il ritmo, e non solo perché è ambientato per buona parte in Egitto e in Palestina, dove è in corso una guerra feroce, in cui gli eserciti cristiani assediano Damietta. Quella che Francesco propone, in primo luogo a sé stesso, è l’avventura di una sfida estrema, sorretta da una tensione che non ammette soste: è il dono totale di sé agli altri, la sottomissione ad ogni creatura vivente. Francesco è un santo itinerante, sempre in marcia verso qualcosa, insoddisfatto di sé, al centro di una vicenda collettiva che è la vera protagonista della storia. Un Medioevo formicolante di personaggi memorabili viene colto nella sua complessità e nelle sue mille sfaccettature come se fosse ripreso dall’alto, da un drone. Il romanzo restituisce il Francesco mistico e rarefatto degli affreschi della basilica di Assisi alla sua fisicità, al linguaggio del corpo, al lavoro manuale che tanto lo appassiona, e che a lui sembra «un buon modo di parlare con Dio». La sua fisicità erompe nell’assoluta novità della sua predicazione, fatta anche di canto e di danza. Geniale uomo di spettacolo e oggi diremmo maestro di comunicazione. La sua fede non è intellettuale o libresca, ma nasce direttamente dalla corporalità, dall’amore per l’uomo così com’è, dalla misericordia, dal rifiuto di giudicare. Ma il romanzo racconta anche la storia di un tradimento e di una contraffazione. Un tradimento che arriva ad attribuire a Francesco, per mano di Bonaventura da Bagnoregio – diventato suo biografo ufficiale – un gesto aggressivo e così poco francescano quale l’aver sfidato il Sultano alla prova del fuoco, poi dipinta da Giotto o da chi per lui ad Assisi.

Questo falso d’autore forse nasconde la dirompente novità di un dialogo fatto di rispetto e di comprensione reciproca che avrebbe potuto cambiare il corso della storia e che il romanzo prova a ricostruire. Il mare della storia fluisce verso il lettore e lo conduce nel porto del dialogo tra le grandi religioni

Un assaggio di lettura

Lo scaffale della freccia