Archive for category: Editoria

Abbiamo uno dei più importanti manager europei? Perfetto, cambiamolo. Succede al Salone del libro di Torino.

17 Lug
17 Luglio 2015
Il presidente della Fondazione per il libro, Rolando Picchioni, e il direttore del Salone Ernesto Ferrero

Il presidente della Fondazione per il libro, Rolando Picchioni, e il direttore del Salone Ernesto Ferrero

Tanti anni fa nella colta ed austera Torino Ernesto Ferrero iniziava insieme a Picchioni quella lunga traversata umana professionale e quasi miracolosa che ha portato il Salone del libro di Torino ad essere la seconda realtà europea in questo difficile mercato. Ogni anno al lingotto in cinque giorni arrivano 300.000 visitatori,  migliaia di scrittori, centinaia di editori. Un magma incandescente dove tutto si tiene e dove tutto viene forgiato dalla mano ferma e sapiente del Direttore.
Un manager editoriale coi fiocchi Ferrero: tiene le briglie del Salone senza urlare ma con la fermezza che gli deriva da una indiscussa ed indiscutibile autorevolezza. Merce rara ai giorni nostri che il volgo e l’inclito spesso confondono con l’autorità. L’autorevolezza di Ferrero coincide con la sua pazienza, con la sua educazione, con la sua ostinazione e alla fine tutto sapientemente si amalgama, i lettori con gli autori, le case piccole con le grandi, i bambini ed i ragazzi con gli specialisti di discipline difficoltose.
Si può dire che un Paese senza politica è come una casa senza libri: gli manca l’anima. Ferrero cerca di lenire le cure giornaliere del nostro vivere con le buone letture, con l’odore della carta stampata, con il piacere di educare alla lettura.
Tutto bene dunque? Non proprio perché una mattina le autorità preposte decidono che Ferrero è alla fin fine da rottamare. Lo sconcerto è grande tra gli addetti ai lavori ma tant’è: alea iacta est, a settembre Ferrero sarà accantonato.
La cosa grottesca però è che, stando ai soliti bene informati, sembrerebbe che le due signore preposte al ruolo di Presidente della Fondazione e di Direttore del Salone, stiano già litigando sulle rispettive competenze prima ancora di montare in sella.
A Chiamparino e Fassino, persone serie, specchiate ed equilibrate vorremmo chiedere: non sarebbe stato meglio un bel bando internazionale come si fa per i grandi musei e come peraltro anche a Torino ha fatto il Museo Egizio e far accompagnare per qualche periodo di tempo il nuovo manager al grande vecchio Ferrero?
Non siamo per natura guastatori anzi è proprio il caso di dirlo alla luce di questo evento laudatores temporis acti.

A Marco Missiroli, con “Atti osceni in luogo privato”, va il Premio letterario Elba

15 Lug
15 Luglio 2015

A cura del Prof. Alberto Brandani


ATTI OSCENI IN LUOGO PRIVATO (Feltrinelli, 249 pagine, 16€) di Marco Missiroli è il vincitore della 43° edizione del Premio Internazionale di letteratura Isola d’Elba – Brignetti.

Romanzo di formazione sentimentale ed erotica il libro racconta l’educazione di Libero. E’ un inno d’amore all’eros e ai romanzi da leggere che sono infatti, insieme alla bibliotecaria Marie, il grande cuore del romanzo, il ponte che lega lettori e protagonisti. Una educazione sentimentale all’apparenza disordinata, in realtà molto lineare, prima la splendida Lunette e poi Anna la moglie. Nel mezzo una bulimia di sentimenti, un romanzo che ha dei films di Truffaut la struggente malinconia. Il filo rosso che lega tutto è l’eros e l’amore per i libri che rendono la vita lieve e più completa.
Il protagonista sembra staccarsi dalla propria famiglia e lentamente ci accorgiamo che Libero è stato sempre legato sia al padre che alla madre anche se la sua stella resta sempre la bibliotecaria Marie.
“I libri spostavano la mia gravità e avevano iniziato a mettermi al mondo”
Una summa di letture meravigliose, con l’uso delicato della lingua francese, nei momenti di forte tensione erotica, amorosa ed affettiva.
Non vi è solo una malinconia struggente perché le visite al cimitero al padre e la morte elegante e silenziosa della madre si coniugano con la gioia serena di Anna e della nascita di un figlio.
Libero è ormai grande – dichiara Alberto Brandani, Presidente della Giuria Letteraria del Brignetti – lo attendono le riflessioni di una maturità piena mai disgiunta dalla passione amorosa, dalla passione libraria, dai film con gli indiani e dalle amarezze che un’esistenza, anche felice, sempre presenta.

 

La platea della serata conclusiva del Premio letterario. Gli oltre 250 intervenuti hanno seguito la serata con grande interesse.

La platea della serata conclusiva del Premio letterario. Gli oltre 250 intervenuti hanno seguito la serata con grande interesse.

Anno nuovo, amadeus nuovo

06 Mar
6 Marzo 2015

Il mensile della grande musica torna in edicola dopo il restyling.

Amadeus - rivista musicaleNuovo formato, nuova veste grafica, nuovi contenuti. Amadeus, il mensile della grande musica si rifà il look e avvia il percorso di rinnovamento dell’intero sistema legato alla testata, dalla carta al digitale, dall’online ai social.
Un prodotto editoriale unico nel suo genere e una sfida nel panorama dell’editoria culturale italiana: cambia il formato, aumenta la foliazione (ben 32 pagine in più), si rinnovano le tradizionali rubriche (Antica, Musicaoggi, Fuoritema, Libri), nuovi appuntamenti fissi vanno ad affiancare i consueti approfondimenti (Grandangolo, Education, All’opera, Danza, Mecenati), si ampliano le sezioni In Scena (anteprima e recensioni spettacoli dall’Italia e dall’estero), Jazz, Hi-tech, Dischi (novità CD, vinili, registrazioni storiche), cresce l’attenzione verso la ricerca iconografica e la qualità delle immagini. Il nuovo Amadeus si traduce in più notizie, più curiosità, più approfondimenti, più storie, con un denominatore comune: la Musica, con la “M” maiuscola.
Fra i nuovi appuntamenti fissi, la rubrica 4/4 (spunti musicali colti dallo sguardo di quattro editorialisti d’eccellenza: Michele Dall’Ongaro, Giovanni Gavazzeni, Giordano Montecchi e Giorgio Pestelli); La Conversazione, nella quale personaggi celebri del mondo dell’arte, dell’imprenditoria, della cultura, dell’economia, della società, raccontano le proprie passioni musicali; A tavola con Falstaff, ovvero le ricette culinarie di Ambrogio Maestri, il basso-baritono “oste per passione” che per tutto il mondo è l’interprete di riferimento del gaudente verdiano; Note d’Arte, in collaborazione con i marchi storici FMR / UTET Grandi Opere, che narra le relazioni fra la musica e il mondo dell’arte figurativa.
Il restyling di Amadeus, frutto di una ricerca qualitativa, sarà supportato da una campagna pubblicitaria tv su Sky Classica e altri media.
Una buona notizia per gli amanti della musica, per i curiosi della cultura, per coloro che avevano visto con amarezza spengersi lentamente una rivista “di nicchia” tra le più importanti in Europa. Siamo di fronte alla seconda vita di Amadeus che auguriamo lunga e proficua, consapevoli di come nella società dell’effimero sia importante coltivare i valori di cui Amadeus è senz’altro testimonianza significativa.

Online il Volume storico del Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba – Raffaello Brignetti

06 Nov
6 Novembre 2014

copertina-libro-premioAlla metà degli anni ‘80 il grande letterato Geno Pampaloni mi convocò alla Facoltà di Lettere di Firenze e tra il serio e l’ironico mi chiese se avessi potuto trovare un milioncino per mantenere in vita il premio.

Le affettuose sollecitazioni di Giancarlo Castelvecchi colto pittore elbano e l’ironica richiesta di aiuto letterario di Pampaloni, mi convinsero all’istante.

Nacque cosi per me un binomio inscindibile tra l’Elba, Portoferraio e una innata curiosità per i libri e le storie belle. Sono passati quasi trent’anni e poiché riteniamo indispensabili per le giovani generazioni il valore della memoria, vogliamo contribuire alla stessa con queste piccole noticine che, se vogliamo in modo un po’ burocratico, raccontano comunque la storia di un premio letterario silente, angusto e grande.

Alberto Brandani, Presidente Giuria Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba “Raffaello Brignetti”

P.S.: mi sono forse dimenticato di indicare la cosa più importante, sul Sito del Premio Letterario, per la prima volta online dopo le due pubblicazioni cartacee, è possibile sfogliare il volume frutto di un accurato lavoro di ricerca storica.

Mamma Radio non ti abbandona mai: neppure a 90 anni

14 Ott
14 Ottobre 2014

110291_90_anni_di_radioIl giorno in cui ci dovesse essere l’ecatombe terrestre stia pur sicuro che le notizie essenziali su come mettersi in salvo ci verrebbero date dalla radio. Perché la radio è l’unica che non si ferma mai”. Questa frase mi fu detta qualche anno fa da un funzionario Rai addetto alla messa in onda dei programmi televisivi che riconosceva così l’essenzialità di quella che, a torto, viene talora considerata la sorella povera dei mezzi di comunicazione.

La radio in Italia compie 90 anni e basta dare una rapida lettura alle statistiche per vedere come goda di ottima salute. Decine di milioni gli italiani che ogni giorno, anche solo per pochi minuti, accendono la radio per svagarsi o informarsi. Un mezzo non invasivo, che non richiede una particolare concentrazione all’ascolto, ma che accompagna molte ore della nostra vita. Quanti sono i negozi con il sottofondo musicale? Quasi tutti. E quanti sono abituati a guidare con l’autoradio sempre accesa? Quasi tutti. E moltissimi sono anche i ragazzi che sono in grado si studiare solo se, magari a volume basso, sono sintonizzati sul loro canale preferito.

Certo, la radio si è molto trasformata negli anni. Da strumento informativo dello Stato durante il regime a mezzo con cui diffondere una cultura popolare di massa durante gli anni di Bernabei, attraverso i radiodrammi, la lirica, la lettura di brani della letteratura mondiale. Poi è stata innovazione al passo della gioventù, con le classifiche musicali delle canzoni più popolari. E, ovviamente, è stata ed è anche racconto sportivo, con la trasmissione ancora oggi più celebre di tutte, “Tutto il calcio minuto per minuto“. Infine, la radio è stata il primo mezzo di comunicazione ad aprirsi al pluralismo delle idee e dei generi, quando, a partire degli anni Settanta, sorse il fenomeno delle radio libere. Un pullulare di esperienze e di diversità, spesso trasmesse con mezzi di fortuna, che raccontavano l’Italia, comune per comune, quartiere per quartiere. Un fenomeno oggi drasticamente ridotto a causa delle normative più stringenti e degli alti costi gestionali ma che comunque, soprattutto in provincia, cerca di sopravvivere. Un movimento culturale e di intrapresa che ha generato solide realtà come Rds, Rtl, Rmc, Radio 105, in grado di competere alla pari con un gigante come la Rai, con la radio pubblica che si è saputa radicare nel gusto degli ascoltatori con la sua tripartizione tra canale informativo, canale di intrattenimento e canale culturale. I novant’anni di trasmissioni sono quindi solo una prima tappa, perché la radio, con la sua immediatezza e facilità d’uso, non si fermerà mai.

Alberto Brandani

Il Corriere della Sera, la lama tagliente di De Bortoli e la sulfurea vignetta di Giannelli

02 Ott
2 Ottobre 2014

vignettagiannelliUn esame lessicale dell’ormai famoso articolo di De Bortoli contro Renzi ci ha alla fine sorpreso: lo strumento linguistico sembra non essere di De Bortoli. Siccome vogliamo escludere che altri abbiano scritto l’articolo si può solo concludere che l’evidenza delle cose dette fosse tale da dovere cambiare anche il linguaggio. Renziani e anti-renziani commentavano nei bar… è tutto vero. La sulfurea vignetta di Giannelli su Bersani che dice è forse più incisiva del tanto osannato articolo. Si vede un Bersani di colpo invecchiato, incattivito, inciprignito con la calvizie che emana fumi infernali e che dice a se stesso: “Il mio 25? Sono voti rossi, ma con lui sono diventati verdini”. Rimandando prima a un problema etico (il furto dei voti rossi) e poi ad un problema politico (voti rossi divenuto verdini) con tutto ciò che questo comporta sul piano dell’analisi e del giudizio politico. Ai nostri pochi lettori l’arduo dilemma: poté più la tagliente lama di De Bortoli (affilata da non sappiamo quale arrotino) o la sulfurea inventiva di Bersani-Giannelli.

Alberto Brandani – Pres. Fond. Formiche

Premio “Brignetti”, il Prof. Alberto Brandani intervistato dal Tg2

15 Lug
15 Luglio 2014

Il Premio Letterario Isola d’Elba “Raffaello Brignetti” giunto alla 42^ edizione, ha visto quest’anno trionfare lo scrittore francese Pierre Lemaitre con “Ci rivediamo lassù”. Il Prof. Alberto Brandani, presidente della Giuria del Premio, ne parla ai microfoni del Tg2.

Sempre sul Premio Letterario, il servizio del Tg3.