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Ruolo delle Fondazioni bancarie. La rassegna stampa del Convegno organizzato dalla Fondazione Formiche

25 Giu
25 Giugno 2016

Si è svolto lo scorso 22 giugno a Roma, presso il Centro Studi Americani, il convegno “Ruolo delle Fondazioni bancarie; banche, direttive europee, economia reale” organizzato da fondazione Formiche di Alberto Brandani. È intervenuto l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio (foto di Umberto Pizzi), che si è detto perplesso sulla vigilanza unica sulle banche in capo alla Bce.

“Quando la vigilanza era esercitata dalle banche centrali nazionali i risparmiatori italiani non hanno mai perso una lira”, ha detto Fazio – scrive Askanews – La vigilanza sulle banche deve avere “natura preventiva, ma per fare questo il vigilante deve stare sul territorio del vigilato. Qui invece tutto viene centralizzato a Francoforte. Se guardiamo agli Usa, la vigilanza non la fa mica la Fed di Washington, ma le Fed dei vari distretti territoriali” ha sottolineato Fazio.

Giuseppe Guzzetti, riconfermato presidente dell’Acri, ha vantato come merito delle Fondazioni il contributo a difendere l’italianità. “Se il centro decisionale sta a Parigi e non a Roma non è vero che non fa differenza”. E’ stato uno dei passaggi del suo intervento.

Stefano Cingolani per Formiche.net (articolo rilanciato da ItaliaOggi) ha riportato i passaggi cruciali del Convegno. In rassegna stampa trovate pure l’articolo di Eugenio Fatigante su Avvenire, Franco Bechis su Libero ed i due articoli di Antonio Signorini pubblicati su Il Giornale.

Lo stesso Franco Bechis ha prodotto un video con alcuni passaggi dell’intervento dell’ex Governatore Antonio Fazio. Eccolo:

Bisogno di lavoro….e di un po’ di normale tranquillità

23 Mag
23 Maggio 2014

EuropaItaliaMentre lo spread svolazza lugubre e centinaia di milioni di euro arrugginiscono nei piazzali dell’Ilva, mentre la Costituzione più bella del mondo rischia di essere manomessa in notturna da qualche azzeccagarbugli, mentre volano parole grosse e speriamo solo quelle, il Paese normale avrebbe bisogno di qualche posto di lavoro in più, di un po’ di tranquillità in più e di qualche opportunità in più per i nostri giovani.

Renzi scopre improvvisamente di non essere santo né tantomeno “santo subito”.

Il paese reale si accontenterebbe di vedere pagati i debiti della pubblica amministrazione, tutti e per davvero.

E perché le banche non ritornano a far banca con il vecchio sconto fatture almeno sui lavori fatti per lo stato e dallo stato stesso certificati?

Non vuole grandi cose questo Paese ma tornare a casa senza l’angoscia di un domani strozzato da furori di piazza, da gufi permanenti e da un misto di improvvisazione e talora inettitudine che lasciano tutti con il fiato sospeso.

Renzi ci ha messo coraggio, voglia di fare, una ventata di giovanile e positiva elettricità ma ora è il momento di rassicurare il Paese, l’Europa e in fin dei conti tutti noi stessi.